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Matteo Mancini

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    (Il mito della caverna) : simulacro di natura morta

     

     

     

     

    2016 - Stampa digitale su rete mesh, stampa digitale su telo backlight, telaio in legno - 60x76x15 cm

     

     

     

    2

    ​

     

     

     

     

    Juan Sánchez Cotán

    Natura morta con selvaggina, ortaggi e frutta

    1602 - Museo del Prado (Madrid)

     

     

     

     

    Pastelli ad olio su cartoncino - 60x76 cm

     

     

     

     

    stampa digitale su rete microforata Mesh

     

     

     

     

    stampa digitale su telo backlight

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    Testo a cura del critico d'arte dott. Furio Donato Do Nascimento:

     

    "Il bodegón del pittore spagnolo Juan Sánchez Cotán (1560-1627) fa da sfondo ad un nuovo tipo di

     

    rappresentazione.

     

    La caducità e la deperibilità del prodotto naturale che si avvia al disfacimento contrasta con

     

    l’artificialità del prodotto imballato contemporaneo, nel quale attraverso l’impacchettamento il

     

    processo di decomposizione è alterato e ritardato artificialmente. L’inesorabilità del tempo, la

     

    precarietà dell’esistenza presagita dalla morte, niente di tutto ciò che caratterizza l’antica vanitas

     

    simboleggiata dalle nature morte d’epoche lontane può trapelare dietro l’imballaggio.

     

    L’alterazione parossistica del processo naturale si accompagna inoltre ad un’altra forma di

     

    alterazione. Il prodotto impacchettato anche se è già tecnicamente ‘masticato’ – da fauci

     

    meccaniche e interventi chimici innaturali – si presenta come oggetto naturalmente già dato, lustro e

     

    pienamente autonomo. Il contenitore plastificato non lasciando traspirare alcun passaggio di stato,

     

    opera lo scollamento dell’alimento dal processo produttivo industriale da cui deriva, non solo

     

    preservandolo dalla consunzione ma stigmatizzandolo e sottraendolo in apparenza all’immane

     

    macchina produttiva. L’involucro si fa simulacro del vivente e l’immagine mistificatoria del

     

    prodotto dà forma all’alimento-merce esibendolo nella sua apparente incorruttibilità. Il processo

     

    naturale è così archiviato e sostituito da un’immagine imperitura ma intrinsecamente insussistente.

     

    Attraverso la doppia visione offerta dal supporto tecnico microforato, l’artista fa vedere l’inganno

     

    sul quale inevitabilmente si costituisce il simulacro pubblicitario: giungendo così ad un terzo livello

     

    di riproduzione segnica quella della rappresentazione priva di rappresentato, ciò che ci si mostra

     

    negli oggetti della natura è l’immagine ideali di essi, la loro apparenza imbustata."